Quando potare il susino? Tipologie di potature e periodi in cui eseguirle

L’esistenza di molte varietà di questo generoso albero da frutto non crea confusione durante la sua coltivazione. Questo perché nel nostro paese la maggior parte degli esemplari di susino sono “Prunus domestica” e come tali vanno gestiti.

Tra le operazioni necessarie a partire dalla messa a dimora, la potatura è una delle principali perché se non eseguita correttamente può compromettere seriamente il raccolto. Sono tecniche utilizzate anche per altri alberi, sia negli immensi frutteti che nei piccoli giardini, come abbiamo già visto per albicocco, melo, pero, pesco e del limone.

Vedremo ora gli accorgimenti più specifici per il susino, che fanno ottenere buoni risultati solo se la potatura viene eseguita nei periodi giusti. Ma quali sono queste fasi? Scopriamole insieme.

susine

La potatura dei primi anni di vita

La conoscenza della tempistica da rispettare nella potatura del susino inizia con la sua messa a dimora. Questa avviene generalmente tra il mese di ottobre e quello di aprile a partire da alberelli molto giovani. Dopo aver predisposto una zona accogliente dove collocarlo, il susino inizia a vegetare e nei primi tempi avrà bisogno non solo di generose annaffiature, ma anche di una prima potatura.

Chiamata tecnicamente “di allevamento” questa potatura si esegue nei primi anni di vita della pianta e serve per evitare che assuma una forma disordinata. Non si tratta di una potatura mirata alla produzione perché per vedere i frutti ci vorrà ancora del tempo. Vengono tagliati i rami meno floridi e si utilizzano dei tutori per sostenere quelli visibilmente più robusti. Questa tipologia iniziale di potatura non è molto invadente e serve per conoscere l’esemplare che si ha a disposizione e capire quando passare a modalità di intervento più decise. Chiunque può eseguire questo tipo di potatura perché non sono necessarie conoscenze o competenze particolari.

Quando iniziare a potare per le prugne

raccolta delle susine

La prugna, il frutto del susino europeo, è molto conosciuta e diffusa per le sue numerose proprietà. Si consuma sia fresca che secca e con le sue tonalità di colore rosso scuro e viola, piace a un numero molto alto di consumatori.

Ottenere generosi raccolti è l’obiettivo principale di tutti i coltivatori di susini che per farlo eseguono delle potature mirate anche dette “di produzione”. Vengono fatti degli interventi invasivi sulla pianta che servono a farla fruttificare meglio.

Ma quando si eseguono? Il momento migliore è l’inverno durante il fermo vegetativo della pianta. Si inizia non prima che la pianta abbia iniziato a produrre le prugne spontaneamente perché solo in quel momento è diventata ufficialmente un albero da frutto.

La fase di osservazione delle prime produzioni è fondamentale e viene seguita da un intervento sui rami che varia a seconda della varietà. I rami secchi vanno tagliati ponendo massima attenzione alla cura della chioma. Solo in questo modo vengono scongiurate le annate di scarne produzioni.

E durante la raccolta?

La maturazione delle prugne può essere facilitata con interventi di potatura da eseguirsi in primavera, ma anche in estate, durante la loro produzione. Si può intervenire sulla chioma del susino e in presenza di una vegetazione eccessivamente folta, la potatura può essere anche estiva.

I diradamenti dei frutti vengono eseguiti a mano, avendo cura di non danneggiare i rami che se sono troppo pesanti vanno alleggeriti. È importante tenere presente che la produzione di prugne può essere molto variabile da una stagione all’altra. L’osservazione attenta dei propri esemplari resta quindi il modo migliore per eseguire potature nei tempi più opportuni.

Bisogna inoltre tenere presente che una pianta produce buoni frutti solo se è il salute e che tutte le fasi di potatura dovrebbero essere finalizzate a favorirla nella sua crescita rigogliosa. Chi coltiva il susino in vaso deve considerare l’importanza di una potatura che consenta alla pianta di ricevere grandi quantità di luce.