La stagionalità dei cavoli e dei broccoli ricade sui mesi invernali. Generalmente i mesi più indicati per la semina sono quelli autunnali, a partire da fine settembre fino a metà dicembre. I cavoli, così come i broccoli, crescono meglio sotto un clima freddo e si possono coltivare da ottobre fino agli inizi dell’estate. Per tal motivo nelle stagioni più fredde sono i più utilizzati per la preparazione di pasti caldi, come zuppe e minestroni. Non a caso sono i più diffusi e a buon mercato nel reparto ortofrutta quasi tutto l’anno, ad eccezione dei mesi estivi.

Terreno e condizioni climatiche
I cavoli e i broccoli gradiscono un terreno umido e nutriente. È preferibile preconcimare la terra con compost e letame maturo. Necessitano di spazio e dunque è bene piantarli a distanza di 40/50 cm l’uno dall’altro.
Per assicurarsi che il tronco cresca in modo sano e lontano da erbacce moleste è bene praticare la tecnica della rincalzatura. Questa consiste nel spostare la terra dall’esterno verso la base della pianta formando una sorta di “cappotto” protettivo. In questo modo la pianta resiste meglio al vento e alle precipitazioni. Come detto, i cavoli sono piante invernali e dunque predisposte a basse temperature e inverni rigidi.
Irrigazione
Grazie alle piogge autunnali, i cavoli non hanno bisogno di sistemi di irrigazione di supporto. È sufficiente annaffiare le basi con regolarità evitando i ristagni idrici che potrebbero portare le foglie a marcire. In caso ci si accorga dell’ingiallimento di alcune foglie è bene rimuoverle per non intralciare la crescita e la salute della pianta.
I semi
Per rimediare i semi del cavolo si può attendere alla fioritura. Questi sono contenuti all’interno di piccoli baccelli che crescono contemporaneamente ai fiori gialli. I baccelli, non appena diventano bruni, si possono raccogliere e stendere su un telo a essiccare. La loro durata, se ben asciutti e conservati può protrarsi anche per anni.
Parassiti
Come tutte le piante, i cavoli e i broccoli sono vittime di parassiti e malattie. Tra questi possiamo citare le cavolaie, le cimici, i bruchi, le altiche e gli afidi, di cui abbiamo già parlato per meloni, sedano e altri ortaggi. Per proteggere le piante di cavolo non è necessario ricorrere a sostanze chimiche costose e dannose. Anche del semplice sapone liquido spalmato sulle parti danneggiate può aiutare ad allontanare i parassiti.
La famiglia dei cavoli
La famiglia del cavolo è quella delle Brassicacee. Esse si distinguono per portare a termine il loro ciclo vitale nel corso di due anni. Durante il primo anno queste piante appaiono come grosse rose composte da foglie larghe, che vanno ad aprirsi con la crescita. Nell’ultimo periodo di vita invece fioriscono e producono, se la specie lo prevede, la crescita del frutto.
Ne esistono diverse varietà, dal cavolfiore alla verza. Il cavolo è ricco di nutrienti come sali minerali ed è tra gli ortaggi più diuretici grazie all’alto contenuto di acqua. Contiene pochissimi zuccheri ed è per questo un alimento ipocalorico. Tuttavia grazie alle sue fibre, nonché all’alto contenuto di acqua, da subito un senso di sazietà anche in piccole porzioni.
I broccoli

Come per il cavolfiore, di questo ortaggio si mangano non le foglie ma i fiori che assomigliano, nella versione “italica”, a piccoli alberelli verdi. Anche per i broccoli esistono molte varietà, da quello romanesco al mugnulo. Sono altamente nutrienti e ricchi di vitamine e minerali. Inoltre sono noti per essere antiossidanti naturali e hanno la capacità di filtrare gli agenti esterni inquinanti. Sono spesso implicati nella cucina mediterranea. Il cattivo odore che sprigionano durante la cottura è dovuto ai composti a base di zolfo che vengono utilizzati per la crescita della pianta.
I frutti della coltivazione si possono cogliere a partire dai 70 giorni dopo il trapianto, certamente dopo una costante e giusta irrigazione.