Come coltivare i meloni? Indicazioni per tutte le qualità

Durante l’estate non c’è tavola in Italia che sia sprovvista di un melone. Questo ortaggio, spesso scambiato per un frutto per via della sua straordinaria dolcezza, è uno dei veri protagonisti della calda stagione. Con le dovute accortezze il melone può essere coltivato con estrema facilità anche nei vostri orti.

Ne esistono di svariate qualità, che si differenziano fra loro per il grado di dolcezza, per il colore, la consistenza della buccia e la forma. Per capire quale meglio si adatti ai vostri gusti e al tipo di terreno di cui disponete, qui di seguito troverete le qualità principali presenti sul mercato.

Prima però è necessario fare una breve introduzione sulle caratteristiche della pianta, il terreno e il clima che ne favoriscono lo sviluppo, il periodo della semina e come prendersene cura.

Come addolcire i meloni

La pianta

Essendo il melone un ortaggio appartenente alla famiglia delle cucurbitacee, la sua pianta a vista ricorderà molto quella di una zucca o di un cetriolo. Si tratta di una pianta erbacea, che si dirama in lunghi steli che si sviluppano poi in foglie più o meno rotondeggianti.

Se disponete di un ampio spazio potete lasciare tranquillamente che la pianta si dirami orizzontalmente lungo il terreno. In caso contrario, esistono delle qualità di meloni che si prestano per una coltivazione verticale, si tratta delle varietà Long Life o Middle Long Life. Le piante facenti parte di questa categoria presentano una ramificazione più forte e sono in grado di reggere il peso del frutto fino al raggiungimento della maturazione.

Il terreno

Per ottenere dei meloni dolci e succosi, è indispensabile avere un terreno ben lavorato e che dreni ottimamente l’acqua, in modo da evitare la formazione di ristagni che sarebbero assolutamente fatali per la pianta. Deve inoltre essere un terreno poco acido ed assai ricco di sostanze nutritive, principalmente di potassio, perché è quest’ultimo a fornire dolcezza ai nostri meloni.

Prima quindi di procedere alla semina, è consigliabile analizzare il terreno e rispondere con dell’aggiunta di potassio nel caso in cui il vostro orto ne sia povero. Per farlo vi sarà sufficiente concimare il terreno con del compost, un buon stallatico o della cenere.

Il clima

Sebbene oggi sia coltivato in tutto il mondo, la coltivazione del melone ha origini nordafricane. Da questo se ne può dedurre che si tratti di una pianta che necessiti di un clima caldo e secco. Gli ambienti eccessivamente umidi, portano ad un alto rischio che i frutti possano marcire ancor prima di arrivare a maturazione.

Il seme del melone necessita di una temperatura intorno ai venticinque gradi per iniziare a germinare, per tanto è bene procedere con la semina quando si avrà una temperatura stabilmente superiore ai quindici gradi anche durante le ore notturne. Va tenuto presente che una temperatura al di sotto dei quattordici gradi inibisce o addirittura blocca la crescita della pianta.

La semina

Dopo aver preso nota del clima e della temperatura necessaria alla pianta per svilupparsi e crescere bene, si può procedere con la programmazione della semina.

In caso di semina diretta a postarelle in pieno campo, il periodo migliore per procedere va tra metà aprile e metà maggio. Sarà sufficiente fare delle piccole buche a distanza di circa un metro l’una dall’altra, far cadere al loro interno dai tre a i quattro semi e poi ricoprirli con uno strato sottile di terra, in modo che possano ricevere sufficiente luce per germogliare.

Nel caso in cui invece prediligiate una semina a sesto d’impianto, è bene ricordare di mantenere una distanza di un metro da una fila all’altra, ma anche sulla stessa fila. In questo modo lascerete lo spazio necessario alla pianta di poter mettere radici a sufficienza e di potersi diramare lungo il terreno.

In caso di semina in semenzaio, potrete procedere con la semina nei vasetti intorno a metà marzo per poi proseguire con il trapianto del piantino alla fine del mese di aprile, senza dimeniticare di mantenere sempre un metro di distanza tra una pianta e l’altra.

Ricordate di seminare i meloni vicini all’insalata o alla cipolla e distanti da altre cucurbitacee (come le zucchine per esempio).

Alcuni consigli per la coltivazione

Il primo e fondamentale consiglio è quello di applicare un telo pacciamante sul terreno prima della semina e di forarlo laddove farete la buca per i vostri semi o piantini.

La pacciamatura nella semina del melone è pressoché indispensabile, un solo gesto eviterà che la pianta possa essere attaccata dagli elateridi e altri infestanti. Inoltre il telo manterrà il terreno caldo e fungerà da isolante per i vostri meloni. Questi ortaggi hanno infatti bisogno di essere isolati dal terreno, poiché l’umidità di quest’ultimo li porterebbe a marcire prima di arrivare a maturazione completa.

Per quanto riguarda l’irrigazione, le piante di melone necessitano di una scarsa quantità d’acqua durante la fase iniziale della crescita, quantità che andrà aumentando con il crescere delle foglie.

Quando poi si avvicinerà il periodo del raccolto, è fortemente consigliato ridurre l’irrigazione per far sì che i frutti ottengano la loro inconfondibile dolcezza. Per capire quando ridurne l’apporto sarà sufficiente controllare che il colore della buccia dei meloni da verde inizi a diventare gialla.

Se è vero che la pacciamatura può essere un ottimo strumento di prevenzione da alcuni tipi di funghi e da insetti infestanti, non può però essere sufficiente con tutti gli altri insetti come afidi o dorifore. Per questo motivo è bene effettuare una costante opera di serchiatura fra le foglie, in modo da avvistare e poter fermare in tempo la presenza di funghi o insetti che potrebbero danneggiare seriamente il vostro raccolto.

Per quanto riguarda invece il momento della raccolta, è bene tenere presente che mediamente tra semina e raccolta devono passare dai 120 ai 160 giorni.

Un elemento che potrebbe aiutarvi a capire se il vostro melone è pronto per essere colto è il suo colore, quando la buccia è di colore giallo significa che il vostro ortaggio è maturo. Un’altra prova che potrete fare è quella di ruotare il melone su se stesso, se questo si staccherà facilmente dalla pianta significherà che è pronto per la vostra tavola.

Varietà di meloni

Come detto in apertura sono diverse le qualità di meloni fra le quali poter scegliere, qui le troverete divise in tre grandi categorie.

Il melone retato

Melone retato

Chiaramente riconoscibile dalla trama retata che ne percorrere la sottile buccia esterna. L’elemento caratterizzante è sicuramente la sua notevole dolcezza.
Di forma tonda o leggermente oblunga, il melone retato presenta al suo interno una polpa che a seconda della sottospecie può essere di colore arancione o verde-giallo.
I meloni facenti parte di questa categoria, richiedono tempi di maturazione più lunghi rispetto a quelli a buccia liscia.

Il melone cantalupo

Melone cantalupo

I meloni appartenenti a questa categoria presentano una forma tondeggiante, ma si distinguono dai retati perché la buccia è incisa da solchi verdi che lo dividono in spicchi. Ricordano un po’ gli assi longitudinali del mappamondo.
Si tratta di meloni dal profumo e sapore dolcissimo e la cui polpa è di un inconfondibile colore arancione salmonato.

Il melone liscio

melone liscio

I meloni appartenenti a questa categoria presentano una forma ovale. La loro buccia è liscia e molto più spessa rispetto a quella delle due categorie già descritte. Inoltre molto diverso è anche il colore di essa, che può essere gialla o verde.

Si tratta di meloni molto dolci, ma totalmente privi di profumo e la polpa può esser di colore bianco, giallo o verde. Oltre a differenziarsi per forma, colore e robustezza, i meloni lisci sono l’unica varietà che si presta a lunghe conservazioni arrivando fino all’inverno in alcuni casi.