I cavolfiori sono uno degli ortaggi più consumati nella stagione fredda, nonché una delle poche verdure che nel periodo invernale sono fiorenti e facili da coltivare. Utilizzato moltissimo in cucina, come semplice contorno che può essere preparato con diverse cotture, oppure come condimento di carne o pasta, o ancora inserito all’interno di zuppe, il cavolfiore è molto diffuso sulle tavole italiane e non solo. Avere la propria coltivazione di questo ortaggio nell’orto è sicuramente soddisfacente, e ci permette di averlo a portata di mano ogni volta che si ha voglia di mangiarlo, ovviamente compatibilmente con il periodo di raccolta. Come le zucche, i pomodori, i carciofi e i peperoni, anche i cavolfiori hanno i periodi giusti per essere coltivati. Vediamo in questo articolo come produrre nel proprio orto i cavolfiori: il periodo della semina, del raccolto, e tutte le raccomandazioni utili per ottenere un raccolto fiorente e dei cavolfiori belli e buoni.
Il cavolfiore

Come tutti i cavoli, il cavolfiore fa parte della famiglia delle crucifere. Dalla radice si sviluppa un fusto con foglie molto grandi e verdi scure, alla base più ampie che si rimpiccioliscono salendo verso l’alto. Al centro di queste foglie se ne formano di più piccole e in verde chiaro, all’interno della quali si sviluppa l’infiorescenza, ossia il frutto della pianta: il cavolfiore che verrà raccolto e portato sulle tavole.
Esistono diverse varietà di cavolfiore, la più consumata è quella che produce un frutto di colore bianco a forma di fiore, da cui deriva il nome, ma sono molto apprezzate anche le piante dalle quali si ottengono cavolfiori di colore viola o giallo. Il sapore è più o meno lo stesso del cavolfiore classico, ma il colore brillante è davvero bello da vedere sbocciare nel proprio orto. Ma non è buono solo il frutto centrale a forma di fiore, poiché in cucina possono essere utilizzare anche le foglie più interne di questa pianta
Coltivazione del cavolfiore

Il cavolfiore è una pianta che non teme affatto il freddo, ma anzi l’autunno è un periodo utile per una crescita fiorente e rigogliosa dell’ortaggio. La prima cosa importante da considerare quando si vogliono piantare i cavolfiori è il terreno, che deve rimanere umido ma non avere ristagni, e quindi drenare bene l’acqua che in inverno può essere copiosa.
Nel caso di siccità bisogna invece annaffiare la pianta, che comunque teme la poca acqua. Nonostante non ami il sole come molti altri ortaggi, la pianta del cavolfiore ha comunque bisogno di nutrimenti, quindi il terreno va arricchito prima di piantare con concimi e letame. Poiché questa pianta non sopporta bene né il caldo torrido e l’abbondanza di sole, ma neanche il gelo e il freddo dei mesi più duri dell’inverno, per ottenere un raccolto che fiorisca prima che arrivino le gelate, è bene piantare i semi a fine estate, quando le temperature si abbassano gradualmente. La semina in realtà può avvenire da aprile a settembre, con l’eccezione dei mesi più caldi come giugno e luglio durante i quali è sconsigliato piantare i cavolfiori.
Ovviamente si possono piantare sia semi che piccole piantine già nate di cavolfiore, e per quanto riguarda si semi è preferibile piantarsi in un semenzaio protetto, cosicché la pianta cresca indisturbata quando è ancora fragile.Le piantine nate dal seme vengono trapiantate nell’orto solitamente 40 giorni dopo la semina, quindi se si decide di acquistare le piante già nate e si vuole ottenere un raccolto autunnale si può aspettare anche fino a settembre per piantarle.
L’impianto delle piante di cavolfiore sul terreno deve essere in un luogo abbastanza ampio, perché è necessario lasciare almeno 50 centimetri tra una pianta e l’altra, visto che si tratta di ortaggi che richiedono molto spazio e che si allargano con le foglie.
La raccolta del frutto è semplice, perché è evidente quando questo è pronto. Il cavolfiore deve essere bello ampio e completamente sviluppato, ma deve restare compatto, altrimenti significa che sta sfiorendo e che il tempo di raccolta è passato. La sfioritura avviene in poco tempo, quindi appena ci si accorge che il frutto ha terminato di crescere questo va raccolto.