Conosciamo tutti la menta, ovvero quella pianta erbacea dal sapore fresco che assicura tanti effetti benefici a chi la mangia, e non solo. Essa è tanto diffusa in natura da essere trovata praticamente ovunque sotto diverse varianti.
È utilizzata in cucina, nei piatti dolci e salati, nei cocktail e in tanto altro ancora, talvolta insieme a basilico, prezzemolo, salvia e origano. Andiamo dunque a vedere quali sono e come chiunque possa coltivare la menta semplicemente, rapidamente e senza rischi.

Le varietà di menta esistenti in natura
Attualmente, esistono ben 7.000 tipi di menta in natura, che sono suddivisi in 236 raggruppazioni.
Di queste, solo alcune sono in realtà commestibili (si stimano 600 variazioni); possiamo infatti trovare:
- la menta romana, che presenta un fusto molto piccolo di altezza 40 centimetri e assai diffusa in Italia. Questa pianta presenta steli di colore rosso scuro ed è davvero saporita come spezia per bevande e tisane;
- la menta piperita, la quale è dotata di rami molto sottili che possono essere facilmente tagliati e di fiori violacei con una forma semi-cilindrica. Il suo aroma, molto perforante, le viene conferito dal rinfrescante mentolo (si pensi, inoltre, che la menta piperita viene utilizzata nella cosmetica e anche come olio per alimenti);
- la menta glaciale, dai fusti alti fino al metro di altezza e che si può trovare maggiormente nella stagione estiva. Il sapore rilasciato è senza dubbio dolciastro (questo spiega il motivo per cui la menta glaciale viene usata in tisane e camomille).
Come coltivare la menta passo per passo
Come abbiamo visto, esistono tante varietà di piante di menta che possono essere coltivabili. Coltivarle è davvero molto semplice: tutto ciò che è necessario sono uno spiazzo di terreno fertile (in alternativa, va bene anche un vasetto nel caso in cui la prima opzione non sia possibile) e, ovviamente, i semini.
Analizziamo, dunque, come avviene l’intera procedura di coltivazione “step-by-step”.
Fase della semina nel terreno o nel vasetto
Sembrerebbe banale, ma il primo passo da compiere è quello di piantare il seme di menta (si possono trovare in negozi fisici di piante o anche on-line) nel terreno o nel proprio vaso.
La semina deve avvenire in primavera (questo avviene a causa delle favorevoli condizioni climatiche date dalla stagione). Si iniziano a piantare i semini, i quali devono essere coperti con un piccolo strato di terra fertile ed essere progressivamente innaffiati con acqua pulita.
Fase dell’innaffiatura
Immediatamente dopo la deposizione dei semini, arriva la fase dell’innaffiatura: la piantina di menta che verrà a formarsi necessita di essere imbevuta regolarmente in modo da lasciare il terreno sempre umidiccio.
Alternativamente, si può procedere alla concimazione, la quale favorisce la crescita regolare della pianta di menta e i cui concimi devono essere innestati ogni 2 anni circa, in primavera.
Fase della raccolta e della potatura

Ultima, ma di certo non meno importante, c’è la raccolta delle foglie di menta. Nei primi 4-5 giorni dalla semina, inizieranno a comparire le prime foglioline. Di queste, solo alcune saranno raccoglibili (si verranno infatti a formare alcune foglie secche dal colore verdastro che non sono commestibili e che dovranno essere gettate dal coltivatore) e potranno essere utilizzate per l’olio o per la preparazione delle tisane.
Per quanto riguarda il periodo di raccolta, quest’ultimo avviene principalmente in estate, in particolare nel mese di luglio e soprattutto quando l’umidità scarseggia.
Consigli riguardo la coltivazione della menta
Durante le fasi di semina e innaffiatura, la parte più importante viene svolta dal vaso: è consigliato acquistare un contenitore per piantine in terracotta, che consente alle radici di poter ossigenarsi più facilmente.
Inoltre, siccome le piante di menta sono quelle più soggette all’attacco di insetti ed acari, è necessario sorvegliare il proprio raccolto molto frequentemente e rimuovere il prima possibile le foglioline infette.