Come piantare lo zenzero? Indicazioni utili per farlo nella maniera corretta

Lo zenzero negli ultimi anni è sempre più amato e ricercato. È importante sapere prima di tutto che coltivare lo zenzero in maniera autonoma non richiede eccessivo impegno o particolari difficoltà. La coltivazione dello zenzero è sconsigliata durante i periodi freddi, si consiglia sempre il periodo successivo a quello delle gelate, quindi fine inverno, inizio primavera. Se si vive in una zona con clima tropicale il periodo ideale è durante l’inizio della stagione umida. È anche possibile coltivarlo al chiuso, non deve essere necessariamente sempre esposto i spazi aperti.

Radici zenzero

Scelta della radice e le sue caratteristiche

È necessario innanzitutto acquistare una radice di zenzero. Per farlo correttamente è importante scegliere quello che desideriamo tra la tipologia commestibile e quella ornamentale, che solo in alcuni casi risulta essere commestibile.

Le radici di zenzero possono trovarsi comodamente anche presso un supermercato o un negozio specificatamente adibito alla vendita di frutta e ortaggi. Sarebbero da preferire quelle che alle estremità dei rizomi, o per meglio dire alle estremità delle ”dita” della radice, abbiano delle protuberanze verdine. Questo vuol dire, infatti, che si tratta di una radice avente la crescita non bloccata, e ciò andrà a favorire lo sviluppo della pianta.

Messa a dimora dello zenzero

Una volta acquistata la radice, non resta da far altro che andare a tagliare i rizomi di massimo 2/3 cm. A questo punto lasciamo la radice per qualche giorno in un posto buio, per far si che le ”ferite” si risanino e poter procedere poi con la sistemazione della radice nel terreno. Se si vuole andare a piantare più di un rizoma, assicuratevi di metterli distanziati tra essi di non meno di 20 cm, proprio per garantire un maggior spazio per lo sviluppo delle diverse piantine.

Preparazione del suolo

Se si vuole mettere lo zenzero all’interno di un vaso, meglio optare per quelli in plastica anziché per quelli di terracotta, proprio perché la plastica, essendo un materiale facile da forare, va a garantire maggiore drenaggio. Infatti, lo zenzero predilige un terriccio drenante, poco argilloso, e un po’ acido. Una volta preparato il suolo si va ad interrare la radice alla profondità di circa 5-10 cm, con i germogli rivolti verso l’alto per permettere la crescita.

Cura dello zenzero

Dopo aver piantato i diversi pezzi di zenzero, bisogna inumidire leggermente il terreno, ed innaffiarlo solo nel momento in cui si nota che il terreno è quasi del tutto asciutto. Se il terreno tende a far ristagnare l’acqua e il processo di asciugatura è molto lungo, bisogna drenare maggiormente il terreno, altrimenti si rischia di fare un danno alle radici, come capita spesso con tante piante, come la lavanda per esempio.

Quando lo zenzero viene piantato in ambienti non tropicali, non essendo il suo habitat naturale, è ovvio che il processo di crescita e germinazione sia molto più rallentato. Infatti, solo in alcuni casi si vede il germoglio entro le prime due settimane. Bisogna badare sempre allo stato di irrigazione del terreno, anche una volta che saranno uscite le prime gemme. Una scelta a propria discrezione può essere quella di voler o meno concimare il terreno, preferibilmente con un fertilizzante liquido.

Si può valutare, qualora lo zenzero dovesse trovarsi esposto all’aria aperta, soggetto agli agenti atmosferici, per andare a tutelare maggiormente i germogli si può ricoprire il terriccio con del pecciame, proprio perché grazie alla sua composizione legnosa riesce a proteggere la pianta. Diventa vincolante l’utilizzo del pecciame se la pianta dovesse essere esposta a temperature fredde, minori o uguali ai 10 gradi, poiché aumenta il rischio che la pianta non cresca o si rovini. Una volta nate le piante, quando finisce la stagione adatta alla sua coltivazione, bisogna prestare particolare attenzione agli steli, perché il rischio è che possano appassire.

Zenzero

Raccolta dello zenzero

Una volta raggiunto il risultato atteso, a seguito del raggiungimento della maturità della pianta, e una volta che gli steli sono ormai appassiti, si può procedere alla raccolta. Se si vuole è possibile estrarre pezzi anche prima della completa raccolta, circa dopo 3-4 mesi dalla messa a dimora, per arrivare poi a poter estrarre il rizoma dopo circa 8 mesi dalla coltivazione. Importante: la raccolta deve avvenire attraverso un coltello sterile per far si che la pianta non venga danneggiata, come abbiamo visto parlando della potatura delle piante.